GUIDA SULL’UTILIZZO DELLA TERAPIA SISTEMICA NEI PAZIENTI CON PSORIASI E DERMATITE ATOPICA DURANTE LA PANDEMIA DA COVID-19 (SARS-COV-2, CORONAVIRUS) (APRILE 2020)
Data la mancanza di linee guida sull’uso di immunomodulatori sistemici o terapie immunosoppressive durante la pandemia e l’attuale assenza di dati scientifici riguardanti gli effetti dell’infezione da COVID-19 in pazienti sottoposti a tali terapie:
- quando si considera l’avvio della terapia sistemica nei pazienti, devono essere attentamente valutati individualmente i benefici rispetto ai rischi e alle comorbilità e la terapia iniziata solo nei casi in cui i benefici sono considerati in modo significativo superiori ai rischi;
- terapia sistemica della psoriasi:
- le attuali conoscenze suggeriscono che metotrexato, esteri dell’acido fumarico, apremilast, anti-TNFα (tranne infliximab), anti-IL 17, IL-23 e IL-12/23 somministrati in monoterapia al dosaggio approvato non sono associati a un rischio significativamente aumentato di infezione;
- infliximab e ciclosporina possono essere associati a un lieve aumento del rischio di infezione;
- terapia sistemica della dermatite atopica:
- i dati attuali suggeriscono che dupilumab (antagonista IL-4/13) somministrato al dosaggio approvato non è associato in modo significativo ad aumento del rischio di infezione;
- la ciclosporina e l’azatioprina possono essere associate a un lieve aumento del rischio di infezione;
- i corticosteroidi (prednisolone) a dosi > 20 mg al giorno è associato a un aumentato rischio di infezione.
Pertanto, nei pazienti con psoriasi o dermatite atopica:
- in pazienti che sono SARS-CoV-2 negativi e privi di segni clinici di infezione, le attuali evidenze non giustificano l’interruzione della terapia sistemica. Decisioni individuali sono tuttavia richieste per ciascun paziente, tenendo in considerazione i benefici rispetto ai rischi, l’età del paziente (rischio più elevato negli anziani) e comorbilità (incluso diabete, malattia ostruttiva cronica polmonare, ipertensione e malattie cardiovascolari, malattie renali, malattie epatiche e neoplasie maligne con esclusione dei carcinomi cheratinocitici);
- in caso di sospetto di infezione da COVID-19 (febbre acuta, tosse e/o sintomi respiratori) ulteriore terapia deve essere rinviata e la nuova terapia non deve essere iniziata fino a quando il risultato del test SARS-CoV-2 sia disponibile; la terapia esistente deve essere interrotta se il test è positivo.