Covid-19 e psoriasi. Nelle scorse settimane molte associazioni pazienti e società scientifiche (fra cui ADOI) hanno invitato i pazienti affetti da psoriasi ad attenersi rigorosamente alle norme di sicurezza, non essendo noto se, contraendo l’infezione da Coronavirus, essi potessero effettivamente sviluppare un decorso di malattia più severo o se non fossero addirittura più facilmente esposti al contagio.
Alcuni giorni fa le agenzie di stampa, riportando la notizia del decesso in seguito a infezione da Covid-19 del quattordicenne Vitor Godinho, hanno riferito come la psoriasi da cui era affetto potesse essere considerata fattore predisponente al decorso particolarmente infausto dell’infezione. La vicenda del povero ragazzino portoghese potrebbe così creare panico fra i pazienti affetti da tale malattia, che in Italia si stima siano oltre un milione. Inoltre, molti di essi, in genere quelli con quadri clinici più gravi, sono sottoposti a terapie con farmaci immunosoppressori o che comunque modificano la risposta dell’organismo agli agenti infettivi.
Sebbene non esista alcun dato scientifico al riguardo e resti quindi categorica la raccomandazione per i pazienti alla massima prudenza, pur tuttavia i primi riscontri su quest’argomento sembrano essere rassicuranti, non essendovi alcuna segnalazione né in ambito divulgativo né soprattutto in ambito scientifico a sostegno di una relazione fra psoriasi e gravità dell’infezione da Coronavirus.
Inoltre alcuni farmaci che si sono dimostrati in grado di controllare le peggiori manifestazioni dell’infezione hanno meccanismi d’azione molto vicini ai farmaci biologici utilizzati nella psoriasi e quindi è ipotizzabile – sebbene sia tutto ancora da dimostrare – che tali terapie possano indurre precocemente il controllo di alcuni sintomi dell’infezione.
I responsabili dei centri psoriasi ospedalieri di Bari, Benevento, Grosseto, Milano, Napoli e Reggio Calabria (che complessivamente seguono un totale di almeno 2.500 psoriasici) confermano di non aver finora avuto notizia di loro pazienti con problemi gravi legati all’epidemia Covid-19; è troppo poco per trarne qualsiasi conclusione, tuttavia sufficiente per tranquillizzare i pazienti ed invitarli, sempre mantenendo rigorosamente le norme di sicurezza, a proseguire con fiducia le terapie in corso e affidarsi nel dubbio al consiglio del dermatologo di riferimento, evitando di prendere iniziative personali.
Presidente ADOI
Direttore U.O.C. Dermatologia A.O. San Pio di Benevento